domenica 21 marzo 2010

La Tarantola, Osteria


Sebbene il nome Cadilana non dica niente il posto è facilissimo da trovare; appena usciti dalla tangenziale di Lodi in direzione Crema, trovate un piccolo pugno di case rustiche: si tratta di Cadilana, frazione di Corte Palasio. Il locale, ben visibile perchè proprio a ridosso della strada, si presenta come un punto di ristoro per camionisti
e automobilisti buongustai. Attraverso un'angusta porticina, quasi un passaggio per il Mondo delle meraviglie gastronomiche, si accede al bar, che oltre al tradizionale bancone ha anche un'insolita saletta dotata di poltrone, libri, televisore e riviste, e un frigorifero pieno di birre ricercate. Un corridoio ci conduce all'elegante sala del ristorante: c'è un forno per la pizza, ma il titolare snocciola tutta la carta della cucina praticamente a memoria - e l'offerta è abbastanza ampia - che non vogliamo deluderlo e ci orientiamo verso la tipicità piacentino-lodigiana. Ci propone un antipasto di affettati tra cui salame di cinghiale, che ci viene servito in un piatto rettangolare, tocco di classe, con una morbida tortina di verdure e triangolini di schiacciata.
La gamma dei primi è ampia, ma l'eloquio dell'oste diventa ancora più gustoso quando nomina i fagottini al gorgonzola e noci. Ottimi. Il tutto accompagnato da una Barbera ferma, così buona da far cadere in tentazione anche una nostra amica astemia.. e una birra rossa dall'intenso profumo di legno.
Come secondo scegliamo un arrosto con le mele, morbido e buono. A coronamento di questa cena un dessert sarebbe stato l'ideale, ma dovendo rispettare una tabella di marcia siamo passati direttamente al caffè; anche questo però si fa' distinguere perchè arriva al tavolo insieme a dei cantucci, apprezzatissimi e graditissimi, nonostante il titolare ci dica "tanto pagate anche quelli".. fosse anche così, alla fine ci ha offerto il limoncello.


Indirizzo: strada statale 235, frazione Cadilana, Corte Palasio (LO)
Giorno di chiusura: Domenica
Prezzo: 30 euro
Parcheggio lungo la strada, anche per camion


Votazione: *****/5





lunedì 2 novembre 2009

El Paso Saloon


Percorrendo la "highway" 415 vedrete svettare, al di sopra della nebbia, una grande insegna: "El Paso Saloon, Tex-Mex restaurant". Non siete al confine tra Mexico e Texas ma a Pantigliate, provincia di Milano. Lasciate il vostro "cavallo" nell'ampio parcheggio, accomodatevi a un tavolaccio di legno e preparatevi a mangiare come dei cowboys appena rientrati da giorni e giorni di duro lavoro nelle praterie.
Il menù vi propone pietanze tipiche del sud-ovest degli USA: nachos, chili, burritos, hamburgers, fajitas; in una gamma non così estesa da poter confondere l'avventore.
Noi siamo stati "leggeri": texas nachos come antipasto (nachos, più sottili che altrove ma molto buoni, con crema di formaggio e peperoncino verde piccante), un texas chili (carne con fagioli e panna acida, molto gustosa) e un hamburger "Nashville" (150 grammi di carne trita con peperone alla griglia, formaggio e contorno di patate).
Portate abbondanti e succulente, un po' lente ad arrivare (forse per via dell'affollamento). A rendere ancora più autentica questa abbuffata country è stato l'intrattenimento musicale di Riccardo Cagni (www.riccardocagni.com).
A conclusione della serata abbiamo preso due ottimi dessert: un brownie e una fetta di cheesecake, entrambi serviti caldi con panna montata; è proprio il caso di dirlo, i brownie si scioglievano in bocca!
Il prezzo è abbordabile, anche se non troppo basso, comunque è un'esperienza da provare, soprattutto se siete amanti della cultura country western.

Indirizzo: via Consortile 3 (Vecchia Paullese), 20090 Pantigliate (MI)
Sito web: www.elpasosaloon.it


Votazione: ****/5

sabato 26 settembre 2009

La Darsena


L'occasione che ci ha portati di nuovo sul Lago d'Orta era la serata finale del Campionato Mondiale di Fuochi d'Artificio ad Omegna (VB). Raggiungere il lungo lago non è stato facile; per coloro che volessero assistere allo spettacolo pirotecnico il prossimo anno, consigliamo di lasciare l'auto piuttosto fuori dalla città.
Già dal tardo pomeriggio risultava difficile trovare un punto di ristoro accessibile, ancora più difficile è stato trovare posto sul lungo lago per vedere i fuochi. Digiuni, scomodi, spazientiti dal ritardo con cui "hanno iniziato a sparare", siamo comunque riusciti a vedere i famosi fuochi, i quali, a dire il vero, non ci hanno stupito più di tanto, forse perchè avvezzi alla perizia pirotecnica della Riviera Romagnola. Alla fine dello spettacolo la fame era quasi insostenibile, ma il ristorante più vicino al lago era pieno come un uovo con tanto di fila esterna. Riprendendo senza speranza le viuzze di Omegna, in direzione della macchina, abbiamo intravisto in un anfratto un'insegna non troppo luminosa: "La Darsena". Peccato non averlo visto prima!
Due sale interne, un giardino e addirittura dei tavoli sulla via: deserti al nostro arrivo, si sono riempiti nel giro di pochi minuti.
La carta non è ricchissima di primi, secondi o contorni: quello che c'è sembra essere buono. La pizza ha un'ottima pasta e condimenti freschi e saporiti; la cucina è leggera e per niente unta, come dimostrano le patate al forno con erbette che abbiamo mangiato al posto delle tradizionali patate fritte.
Il personale è quasi esclusivamente femminile e garantisce un servizio rapido e molto cortese, il conto onesto.

Indirizzo: via Zanoia, 24
Giorno di chiusura: lunedì tutto il giorno - martedì a pranzo
Note: forno a legna, specialità pesce fresco

Votazione:
****/5

venerdì 25 settembre 2009

Al Boeuc


Orta San Giulio. Dal molo, rivolti verso il tranquillo lago, avrete alla vostra destra e alla vostra sinistra due lussuosi ristoranti con vista panoramica e menù convenzionali; noi non ci siamo mai entrati: potete farlo voi. In compenso ci siamo "avventurati" per le strette vie di Orta e lì abbiamo scoperto un "buco" davvero molto accogliente. Non per niente questa enoteca si chiama "Al Boeuc"; avrà al massimo 12 coperti, il che è un pregio perchè l'atmosfera è tranquilla e discreta. Le specialità offerte sono limitate ma tipicamente locali: salumi, bruschette, formaggi piemontesi e una superlativa bagna càuda. Per chi non lo sapesse, si tratta di una salsa a base di aglio, olio e acciughe, da gustare intingendovi pinzimoni di verdure (sedano, peperoni, carote, topinambur). Ma c'è anche chi non mangiando verdura riesce ad assaporare questo piatto inzuppandovi semplicemente del pane, anche a costo di ustionarsi la lingua.

Impressionante è la loro offerta di vini, considerando lo spazio limitato.
Le bottiglie ornano le pareti senza soluzione di continuità; anche per tutelare la qualità del vino la luce è volutamente fioca, generata quasi solamente dalle candele poste sui tavoli.
Giustamente i gestori promuovo in particolare i nebbioli e le vespoline locali: Gattinara, Ghemme, etc. Tuttavia non mancano prodotti vinicoli pregiati provenienti da altre regioni: Chianti, Nero d'Avola, e i rinomati bianchi siciliani.
Il prezzo è contenuto e la qualità davvero eccellente: merita sicuramente una visita!
Per alcune persone potrebbe anche diventare un luogo di "perdizione"...

Indirizzo: via Bersani, 28, Orta San Giulio (NO)
Giorno di chiusura: martedì
Nota: Orta San Giulio è isola pedonale. Occorre lasciare l'auto all'ingresso del paese, ma la passeggiata è breve e piacevole.

Votazione: *****/5


Veduta da Orta San Giulio

domenica 13 settembre 2009

Rossopomodoro, "la pizzeria verace" (?!?)


Invitati da una coppia di amici e incoraggiati dalle positive recensioni sul web, ci siamo seduti al tavolo di Rossopomodoro, nota catena di ristoranti/pizzerie che offre prodotti tipici campani. Il ristorante si trova a Pavia, in zona Borgo Ticino, proprio sul lungofiume: un posto tranquillo e suggestivo, a due passi dal centro.

L' arredo e le decorazioni sono apprezzabili (peccato che i tavoli siano un po' stretti) e anche il menù propone piatti interessanti: antipasti tipici (mozzarella in carrozza, panzerotti, montanare, arancini, etc.), una discreta varietà di primi, secondi e pizze.
Al posto dei consueti grissini, sono stati serviti, all'interno di un simpatico sacchetto di carta recante la scritta "pane del giorno" (o qualcosa di simile), crostini di pane, belli da vedere ma piuttosto sciapi come sapore. Con uno di questi crostini abbiamo voluto assaggiare l'olio, segnalato come prodotto di qualità e presente su ogni tavolo con il brand della catena: gustoso, anche se l'olio non andrebbe mai conservato in bottiglie aperte ed esposte alla luce.
L'antipasto (nello specifico "A'tiella") ci ha rincuorato: molto buona la mozzarella in carrozza, gradevoli gli arancini.
La tanto attesa pizza, scelta come piatto forte, si è però rivelata inferiore alle aspettative: di dimensioni notevoli ma con pasta troppo gommosa, dal sapore vagamente industriale e piuttosto faticosa da masticare, tanto da togliere la voglia di assaggiare uno dei dessert.
Tra alti e bassi, siamo giunti al caffè, buono per la verità, mentre amaro è stato il conto: 72 euro per due antipasti, 4 pizze, due caffè e 3 litri di acqua.
Le motivazioni che hanno portato alla creazione di questa catena sono lodevoli: la salvaguardia dei prodotti tipici del nostro Paese. Tuttavia la resa dal punto di vista gastronomico non è sempre all'altezza: la pizza è lontana dai veri sapori italiani, o perlomeno... a noi non è affatto piaciuta!

Parcheggio per i clienti
Nota: attenzione alle strettoie e alla pavimentazione!

Votazione: */5

sabato 12 settembre 2009

El tipico 3, "lo mejor de la cocina latinoamericana"


Siamo entrati per curiosità e siamo usciti sazi.

Il locale si trova in corso Lodi 105, a Milano. Esternamente si presenta come una vecchia latteria, quasi si fatica a capire se all'interno ci sono tavoli o se è solo un take-away.
Una volta entrati, tuttavia, questa prima impressione si rivela erronea: ci sono addirittura tre sale, una delle quali adibita a sala ballo con musica latinoamericana dal vivo.
La carta propone tre tradizioni culinarie simili ma differenti: Ecuador, Perù e Colombia. Se i prezzi vi sembrano un po' alti, non preoccupatevi: le porzioni sono molto abbondanti!
Ci siamo concentrati sull'Ecuador: dopo un piccolo antipasto di banana verde ripiena di formaggio e verdure, siamo passati ad un sostanzioso "Pollo saudado" con patata dolce e salsa creola ai peperoni, e ad una "Bandeja paisa", un piatto composto con fagioli neri, riso, carne di maiale, uovo e focaccina di mais.
Tutto questo per la cifra di 35 euro, compresi un litro d'acqua e coperto.
L'impressione è positiva, cucina ottima e servizio efficiente!
La sensazione di essere proprio dall'altra parte del mondo è rafforzata dal fatto che la clientela è per la maggioranza di origine sudamericana; questo a riprova del fatto che i piatti tipici sono cucinati a regola d'arte!

Mezzi pubblici: MM3 Brenta-Corvetto
Giorno di chiusura: mercoledì
Musica dal vivo ogni sabato e domenica

Votazione: ***/5